domenica 29 aprile 2018

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Paesaggio da favola: olio su carta


Olio su carta
Tecnica: bagnato su bagnato.
Journal: Tiger, fogli grandi, costola con anelli.
Si mette una base di bianco opportunamente diluito e si lavora sopra con colori densi.

Finalmente ho trovato un modo per valorizzare la carta di questi journal di Tiger. Usando questa tecnica, la carta regge benissimo la pittura a olio e diventa, in mancanza di un termine migliore, "gommata". Resta tesa, liscia e il dipinto sopra e' perfetto.
Questa soluzione permette più varianti rispetto all'uso della tela; per certi versi anche una maggiore libertà creativa.
Finalmente ho trovato tecnica e metodo per esprimere i paesaggi da favola che vedo nella mia mente e anche quelli che mi piacciono di altri artisti.
Prima di scoprire questa variante, non riuscivo a capire come si facesse a ottenere la consistenza, lo spessore, la luminosità su un foglio di carta.
Nel tempo ho fatto moltissime prove: carte diverse, tecniche diverse e tecniche miste inventate grazie alla frustrazione. Fino ad ora, però, non ero neanche andata vicina a quello che volevo ottenere.
La carta, questa carta, rende bene sia il ruvido che il liscio in termini di spessore di materia pittorica.
Per la prima volta ho immaginato storie mentre dipingevo questo scenario... più che storie, favole.
Bob Ross diceva spesso mentre dipingeva, di fare un cespuglio o un albero per dare rifugio agli animali della foresta e immaginava storie sugli abitanti che popolavano i suoi paesaggi.
Tornando al mio fortunato esperimento, in effetti ho ottenuto molti effetti in modo del tutto casuale! Le montagne, per esempio, nelle zone innevate sono lisce e vellutate al tatto, così come parte del cielo... gran parte del cielo in effetti. L'abete in primo piano è ugualmente materico, ma ruvido.
Questi giochi di liscio e ruvido si vedono oltre a sentirsi al tatto e aiutano l'insieme visivo del paesaggio, che non sarebbe lo stesso senza questi cambiamenti di spessore.
Ancora! Ancora! Ancora! Ancora!
Non vedo l'ora di provare la tecnica di Bob Ross con gli strumenti di Bob Ross, ma forse scegliendo i paesaggi che faceva Bill Alexander e sicuramente rivisitandoli un po'.
E' la mia prima avventura con l'olio nel non astratto. Ho cercato di prendere spunto si, ma anche di creare da me.
Per questo dipinto ho volutamente limitato la mia tavolozza a tre colori: carminio di alizarina, bianco titanio e grigio di Payne.
Sono rimasta sorpresa nel non sentirmi limitata dai pochi colori e mi sono venute intuizioni particolari date dalla mancanza di altri colori.
Questa carta reagisce male agli acquerelli; li rende opachi e sabbiosi, si accartoccia e non si ridistende. Reagisce male anche ai pennarelli che passano alla pagina dietro. Con l'acrilico va leggermente meglio, ma spegne anche quello e non accartoccia troppo. Questa carta, reagisce meravigliosamente all'olio!