giovedì 1 dicembre 2022

La casa si veste di rosso

Non sono mai stata un'amante del Natale e delle decorazioni "troppo natalizie", ma mi piace vestire la casa di oggetti, piccoli particolari, tende, coperte, cuscini, fiori, luci etc rossi, bianchi e rosso scozzese: rendere la casa più vivace, calda, accogliente... "Hyggelig" direbbero i nordici!

Per prima cosa, ho trovato questo Calendario dell'Avvento su tessuto da trapuntare dopo aver tagliato le tasche per i vari giorni e averle cucite al loro posto. E' particolare perché i giorni sono messi a caso e non in ordine e perché, pur avendo renne, fiocchi di neve, palle di natale, alberi, uccellini, pungitopo e casette non è proprio tradizionalmente natalizio... direi che è invernale.

Questo è il pannello da lavorare.



Durante la lavorazione


A lavoro finito




E, con gli "avanzi" di tessuto del pannello...




Sembra una presina gigantesca, ma in realtà è piccolina


Poi ho fatto un piccolo cuscino







Volendo provare il motivo patchwork "pinwheel/girandola" da tempo, ho fatto un'altra presina




Un table topper rosso e bianco per il tavolo di cucina era nei miei pensieri. In realtà è partito tutto da questo desiderio.


particolari






Ho anche trovato una tovaglia in tema rosso e bianco, che però era rettangolare. L'ho trasformata in quadrata e, con ciò che è rimasto, ho fatto un table runner. 
Questo tavolo, che molti mi dicono di cambiare perché "non è più bello", ha 50 anni e porta con sé tutto il vissuto trascorso e a me piace proprio per questo!
E' anche chiaro che ogni cosa che non sia gialla o blu, stona con le mattonelle di cucina, ma basta ignorarle! 😂










domenica 25 settembre 2022

L'angolo del quilting: "Meglio finito che perfetto!" Table Topper autunnale "stravagante"

Sono impegnata a fare davvero molte cose ultimamente ed è per questo che ho un po' tralasciato il blog. Però è arrivato l'autunno, la stagione delle mie amate zucche e di Halloween. Non riesco a lasciarlo passare solo perché impegnata su altri fronti. Non ho idea di dove io riesca a trovare le energie per questo. Suppongo che scaturiscano dalla mia avversione per la noia e dal bisogno di allentare lo stress facendo cose mai fatte prima, cose per cui c'è da imparare e improvvisare. Questo mi permette di far lavorare la parte creativa, tanto frustrata ultimamente, che in questo modo mi ricarica, diverte, appassiona tanto che non vedo l'ora di alzarmi e dedicare del tempo al divertimento/gioco! In effetti passo le giornate a fare le "cose noiose" pensando a sbrigarmi per poi andare a "giocare" 😁
Ecco come è nato questo Table Topper stravagante autunnale con trapuntatura a ragnatela.
Ma non sarei io se non avessi qualche altra cosa in lavorazione allo stesso momento! In effetti un paio di lavori in corso! 😂 
Alla prossima sorpresa, quindi! 👋




 

lunedì 5 settembre 2022

Uno spunto di riflessione: "Zeitgeist: Moving Forward" film

Di seguito la versione italiana. 
Per l'originale in inglese andate a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=0gnjRLsKnd0


"Zeitgeist: Moving Forward":  Web film di Peter Joseph, uscito nel 2011, ultimo di una trilogia composta da "Zeitgeist: The Movie" e "The Zeitgeist Movement". E' un film nato per la rete e nella rete resta.

La parte sulla costruzione delle nuove città, per quanto possa essere efficiente e rispettare ambiente e persone, non mi trova concorde. Si perderebbe la poesia di una casa nel bosco, la bellezza di architetture antiche e affascinanti quindi, secondo me, andrebbe rivista con un'attenzione particolare a bellezza estetica, diversità e gusto personale.
La stampa 3D è un'incredibile risorsa, però a me piacciono anche tante cose fatte a mano, lentamente, dove in qualche modo resta l'impronta fisica ed energetica della persona che ha usato la propria abilità e tempo per creare l'oggetto in questione.
Considerate che uno dei miei artisti preferiti è Hundertwasser, artista e "dottore dell'architettura", che ha realizzato la sua Hunderwasserhause a Vienna. La casa ha appartamenti colorati esternamente in modo diverso, colonne e finestre tutte diverse, giardini sul tetto e alberi inquilini. Come non potevo innamorarmi di questo esempio di diversità estetica fin nei minimi particolari come ad esempio i mattoni fatti ciascuno a mano! Ed è anche una casa ecologica che restituisce alla natura, con il giardino sul tetto, lo spazio che le ha tolto.


Hundertwasserhause Vienna


venerdì 3 giugno 2022

Rudolf Nureyev sul dono del vivere e il dono dell'arte

Il 17 marzo 2022 Rudolf Nureyev avrebbe compiuto 84 anni.

All'inizio degli anni '90, mentre moriva di Aids, scrisse questa lettera che a tutti farebbe bene leggere e che descrive bene il mio senso della vita e dell'arte:


"Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e, dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza.

Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consunte ai piedi, con il mio corpo che si apriva alla musica, con il respiro che mi portava sopra le nuvole. Era il senso che davo al mio essere, era stare lì e rendere i miei muscoli parole e poesia, era il vento tra le mie braccia, erano gli altri ragazzi come me che erano lì e forse non avrebbero fatto i ballerini, ma ci scambiavamo il sudore, i silenzi, la fatica. Per tredici anni ho studiato e lavorato, niente audizioni, niente, perché servivano le mie braccia per lavorare nei campi. Ma a me non interessava: io imparavo a danzare e danzavo perché mi era impossibile non farlo, mi era impossibile pensare di essere altrove, di non sentire la terra che si trasformava sotto le mie piante dei piedi, impossibile non perdermi nella musica, impossibile non usare i miei occhi per guardare allo specchio, per provare passi nuovi. Ogni giorno mi alzavo con il pensiero del momento in cui avrei messo i piedi dentro le scarpette e facevo tutto pregustando quel momento. E quando ero lì, con l’odore di canfora, legno, calzamaglie, ero un’aquila sul tetto del mondo, ero il poeta tra i poeti, ero ovunque ed ero ogni cosa.

Ricordo una ballerina Elèna Vadislowa, famiglia ricca, ben curata, bellissima. Desiderava ballare quanto me, ma più tardi capii che non era così. Lei ballava per tutte le audizioni, per lo spettacolo di fine corso, per gli insegnanti che la guardavano, per rendere omaggio alla sua bellezza. Si preparò due anni per il concorso Djenko. Le aspettative erano tutte su di lei. Due anni in cui sacrificò parte della sua vita. Non vinse il concorso. Smise di ballare, per sempre. Non resse la sconfitta. Era questa la differenza tra me e lei. Io danzavo perché era il mio credo, il mio bisogno, le mie parole che non dicevo, la mia fatica, la mia povertà, il mio pianto. Io ballavo perché solo lì il mio essere abbatteva i limiti della mia condizione sociale, della mia timidezza, della mia vergogna. Io ballavo ed ero con l’universo tra le mani, e mentre ero a scuola, studiavo, aravo i campi alle sei del mattino, la mia mente sopportava perché era ubriaca del mio corpo che catturava l’aria.

Ero povero, e sfilavano davanti a me ragazzi che si esibivano per concorsi, avevano abiti nuovi, facevano viaggi. Non ne soffrivo, la mia sofferenza sarebbe stata impedirmi di entrare nella sala e sentire il mio sudore uscire dai pori del viso. La mia sofferenza sarebbe stata non esserci, non essere lì, circondato da quella poesia che solo la sublimazione dell’arte può dare. Ero pittore, poeta, scultore.

Il primo ballerino dello spettacolo di fine anno si fece male. Ero l’unico a sapere ogni mossa perché succhiavo, in silenzio ogni passo. Mi fecero indossare i suoi vestiti, nuovi, brillanti e mi dettero dopo tredici anni, la responsabilità di dimostrare. Nulla fu diverso in quegli attimi che danzai sul palco, ero come nella sala con i miei vestiti smessi. Ero e mi esibivo, ma era danzare che a me importava. Gli applausi mi raggiunsero lontani. Dietro le quinte, l’unica cosa che volevo era togliermi quella calzamaglia scomodissima, ma mi raggiunsero i complimenti di tutti e dovetti aspettare. Il mio sonno non fu diverso da quello delle altre notti. Avevo danzato e chi mi stava guardando era solo una nube lontana all’orizzonte. Da quel momento la mia vita cambiò, ma non la mia passione e il mio bisogno di danzare. Continuavo ad aiutare mio padre nei campi anche se il mio nome era sulla bocca di tutti. Divenni uno degli astri più luminosi della danza.

Ora so che dovrò morire, perché questa malattia non perdona, ed il mio corpo è intrappolato su una carrozzina, il sangue non circola, perdo di peso. Ma l’unica cosa che mi accompagna è la mia danza, la mia libertà di essere. Sono qui, ma io danzo con la mente, volo oltre le mie parole ed il mio dolore. Io danzo il mio essere con la ricchezza che so di avere e che mi seguirà ovunque: quella di aver dato a me stesso la possibilità di esistere al di sopra della fatica e di aver imparato che se si prova stanchezza e fatica ballando, e se ci si siede per lo sforzo, se compatiamo i nostri piedi sanguinanti, se rincorriamo solo la meta e non comprendiamo il pieno ed unico piacere di muoverci, non comprendiamo la profonda essenza della vita, dove il significato è nel suo divenire e non nell’apparire. Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare.

Chi non conoscerà mai il piacere di entrare in una sala con delle sbarre di legno e degli specchi, chi smette perché non ottiene risultati, chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qualvolta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. È la legge dell’amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati, altrimenti si è destinati all’infelicità. Io sto morendo, e ringrazio Dio per avermi dato un corpo per danzare cosicché io non sprecassi neanche un attimo del meraviglioso dono della vita."

mercoledì 25 maggio 2022

L'angolo del quilting: "Meglio finito che perfetto!" The wacky quilt - Il quilt strambo

 

Se non finisce presto questo nuovo periodo di burocrazia, stress e leggera tristezza, avrò la casa piena di quilts! 😁

Mi piace fare i quilts e mi piace averli, ma farli così per allentare lo stress, sembra quasi un lavoro.

Ho iniziato questo quilt circa 3 anni fa, in ricordo di Silvia, mia madre. Ho usato molti dei tessuti blu e bianchi che le piacevano e di cui erano rimasti piccoli pezzi. Al tempo ero super inesperta con la macchina per cucire e quindi credo che ci siano pochissime cuciture dritte. Per non parlare di come ho tagliato i triangoli! Non ne ho trovati due uguali! 😂 Infatti, accantonai il progetto per "troppa difficoltà". Ora, invece, sento la spinta a finire i "progetti lasciati a metà" e quindi l'ho affrontato con coraggio e, adesso che è finito, mi piace tanto! 💓

La trapuntatura è stile Sashiko fatta a mano.











mercoledì 4 maggio 2022

Primavera in terrazzo!

 Avevo rinunciato alle piante, ma mi sono fatta intenerire e ne ho ricomprate alcune e questi sono i fiori di cui godo la vista in queste settimane!



Barba di Giove


Rosa


Geranio


Campanule





Rosmarino: fiore


sabato 23 aprile 2022

L'angolo del quilting: "Meglio finito che perfetto!" Sawtooth Star quilt

 

SAWTOOTH STAR QUILT - NORTH STAR QUILT

Sono davvero molto contenta! Mi è piaciuto fare questo quilt che ho ribattezzato "North Star" e la cui dedica è <Follow your inside North Star for your freedom>. Nel tempo e usandolo, deciderò se fare a mano una trapuntatura a losanga lungo l'asse diagonale delle stelle.







domenica 27 febbraio 2022

L'angolo del quilting: "Meglio finito che perfetto!" Sawtooth Star quilt: assemblo i tre strati prima di trapuntare

 

Mi sono decisamente lasciata prendere dall'entusiasmo del bordo grande e poi dei blocchi di raccordo inseriti nel bordo e non mi sono resa conto delle dimensioni. Ho dovuto spostare letto, poltrona e un paio di tavoli per poter distendere i tre strati (top, imbottitura e tessuto di supporto posteriore) sul pavimento per fissarli con le spille da balia prima di trapuntare. Ma è stato meglio così, altrimenti non sarebbe venuto così bello!

E ora: si va con le spille da balia! 


domenica 20 febbraio 2022

L'angolo del quilting: "Meglio finito che perfetto!" Sawtooth Star quilt top: i bordi

 

E' arrivata la stoffa per i bordi!

Ho fatto mille prove, ma non mi piace dove vengono le cuciture per unire le parti del bordo e mi sembra tutto tanto chiaro... Allora ho pensato di aggiungere dei blocchi a misura sugli angoli del bordo.

Quattro piccoli blocchi della Sawtooth Star in negativo rispetto ai blocchi del quilt.
 
Ma ancora la posizione delle cuciture del bordo in alto e in basso non mi piaceva. Ho quindi pensato di inserire a metà del bordo superiore e inferiore due blocchi sempre su fondo rosso. Uno è il Flying Geese Block.

Per l'altro vorrei fare  una variante del Bear's Paw Block. Di seguito lo schema del blocco nell'immagine.